Copagri Nord Sardegna interviene sulla Proposta di Legge Urbanistica in sardegna. Le analisi e le proposte di Paolo Ninniri e Tore Piana. Attenzione ed interesse per l’ Agricoltura Sociale.

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Testo integrale dell’ intervento dei dirigenti della Copagri Nord Sardegna.
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TESTO UNIFICATO DL 409 – PPLL 19 -418 -43
NUOVA PROPOSTA LEGGE URBANISTICA IN SARDEGNA
OSSERVAZIONI 25 MAGGIO 2018 COPAGRI
COPAGRI NORD SARDEGNA – PRESENTATE LE OSSERVAZIONI ALLA PROPOSTA DI LEGGE DURANTE ISTRUTTORIA PUBBLICA DI SASSARI. LA PROPOSTA DI LEGGE FAVOREVOLMENTE ACCOLTA DALL’ORGANIZZAZIONE DEI PRODUTTORI AGRICOLI. CHIESTI TEMPI CERTI E MENO BUROCRAZIA. TRA LE COSE DA MODIFICARE, LE NORME SUI TERRENI ADIACENTI AI PARCHI – LA MODIFICA DELLE TABELLE DEL REDDITO LORDO STANDARD E ALCUNI PARAMETRI DI MQ A CAPO DI BESTIAME PER LE EDIFICAZIONI. COPAGRI- QUESTA LA NOVITA’, HA CHIESTO L’AGGIUNTA DI UN NUOVO ARTICOLO A FAVORE DELL’AGRICOLTURA SOCIALE PER I DIVERSAMENTE ABILI IN AGRICOLTURA.
Ieri mattina la Copagri Nord Sardegna, ha partecipato all’Istruttoria pubblica indetta dalla Regione e dal comune di Sassari, nei locali della Camera di Commercio, per illustrare i contenuti della proposta di Legge Regionale all’Urbanistica in discussione nel Consiglio Regionale Della Sardegna. Presenti Paolo Ninniri e Tore Piana, rispettivamente Presidente e Vice Presidente.Ninniri e Piana, ringraziano L’Assessore Regionale all’Urbanistica Erriu e il Sindaco di Sassari Nicola Sanna, per la possibilità data, a consentirci di intervenire ad ascoltare il parere della nostra associazione e di tutti i portatori di interesse. Con rammarico viene sottolineata la scarsa partecipazione, dei cittadini ad un incontro cosi importante che servirà a dettare le regole urbanistico- edilizie per i prossimi 15 anni.Copagri, sostengono Ninniri e Piana offre alla Regione Sardegna e all’assessore regionale ERRIU, alcune modifiche ma anche tante proposte innovative. Una su tutte l’inserimento di un nuovo articolo che riguarda L’agricoltura sociale per favori nel mondo delle campagna il lavoro ai diversamente abili.Qui di seguito, riportiamo i dettagli del nostro intervento e della specifica delle richieste.
Ufficio stampa Copagri Sassari Olbia Tempio

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SPECIFICA DELLA PROPOSTA, PRESENTATA CON L’INTERVENTO IN OCCASIONE DELL’ ISTRUTTORIA PUBBLICA
La Confederazione Produttori Agricoli, Copagri Territoriale del Nord Sardegna ( Sassari Olbia Tempio) attribuisce fondamentale importanza alle regole urbanistiche che interessano il settore agricolo e le campagne, sia in termini di miglioramento agrario, sia in termini di edificazioni da parte degli imprenditori agricoli , occorrenti per l’agroalimentare . Regole che vediamo, sia in funzione di presenza e salvaguardia dell’ambiente nel mondo rurale, sia in funzione anti spopolamento delle zone rurali interne, sia per la salvaguardia degli usi e tradizioni della Sardegna. Copagri del Nord Sardegna , guarda questa proposta di Legge, unificata a altre proposte, approvata dalla commissione del Consiglio Regionale, con molta attenzione e con favorevole accoglienza . Non ci scandalizziamo assolutamente, per quanto proposto a favore del settore turistico lungo le coste, ci riferiamo agli articoli che prevedono ampliamenti e ristrutturazione di alberghi esistenti, anche nella fascia dei 300 metri dal mare. Se una struttura Alberghiera, oggi non ha locali per ampliare i servizi e lavora dai 3 ai 4 mesi l’anno, riteniamo giusto che si possa consentire interventi, nel rispetto delle Leggi e dell’ambiente, per creare e ampliare i servizi ( SPA o altro) necessari per ampliare la stagione turistica. Per COPAGRI Nord Sardegna, lo sviluppo Turistico e quindi il miglioramento delle strutture turistico ricettive, lungo le coste, così come previste in questa proposta di legge, vanno nella giusta direzione. Come confederazione di Produttori Agricoli COPAGRI del Nord Sardegna , siamo fermamente convinti che in Sardegna il binomio Agricoltura e Turismo, siano il futuro dello sviluppo economico dell’Isola. Questa Legge Urbanistica sostituisce la LR 45 del 1989, datata da ben 29 anni e non più adeguata. Come COPAGRI NORD SARDEGNA riteniamo PRIORITARIO E NON SEPARABILE da qualsiasi norma o Legge di sviluppo, che si approvi, due fattori imprescindibili fra loro:
– 1) Il miglioramento dei collegamenti Aerei e Navali
– 2) L’abbattimento dei costi, in regime di continuità territoriale anche per i non residenti e per le merci.
GUARDIAMO in modo positivo i seguenti Articoli:
– Art. 24 improntato alla semplificazione degli strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica.
– Art. 29 Dibattito pubblico per le opere di rilevante impatto , in particolare su opere di nuove Dighe, infrastrutture ferroviari e stradali, elettrodotti e qualsiasi infrastruttura di passaggio e stoccaggio di materiale combustibile o opera superiore ai 50 milioni , qui la nostra preoccupazione è rivolta anche alla eventuale individuazione della Sardegna come luogo per lo stoccaggio delle scorie nucleari. Nel comma 16, che stabilisce la conclusione del dibattito , proponiamo un maggiore vincolo dell’istituto previsto nell’articolo.
– Art. 30 sulla perequazione urbanistica , norma innovativa ed aspettata da tanti.
– Art. 31 Compensazione urbanistica, norma che farà risparmiare le amministrazioni comunali in sede di esproprio e che renderà facilitato il rapporto fra le amministrazioni pubbliche e il cittadino.
– Art. 43 Procedure per l’approvazione del PPR. Al comma 3 riporta la centralità al consiglio regionale che si dovrà pronunciare nel merito delle linee guida.
– Art. 47 Programmi e progetti ecosostenibili di grande interesse sociale e economico, dove viè la possibilità di portare varianti a PPR e nei PUC, con possibili incrementi volumetrici.
– Art. 49 Intervento sostitutivo per mancato adeguamento al PPR della pianificazione Comunale. Stabilisce 60 giorni dall’entrata in vigore della presente Legge regionale, l’avvio del processo di adeguamento dei PUC al PPR, si pensi a quello che è avvenuto in questi anni nel comune di Alghero. La norma era già scritta sia nel PPR Art. 107 sia nell’Art. 2 comma 6 LR 8/2004 , riportata nell’Art. 18 comma 1 lettera b della LR 8 del 2015, che non è stata mai applicata. Perché?
Passando alle parti che interessano il settore Rurale e Agricolo, vogliamo precisare e fissare alcuni principi a noi di COPAGRI fondamentali:
– La Legge Urbanistica deve essere in funzione dell’imprenditore agricolo economicamente valido
– Gli immobili rurali devono essere in funzione dell’azienda agricola
– All’agricoltore deve essere concessa tutta la volumetria necessaria alla funzionalità dell’azienda
– I fabbricati rurali agricoli per noi devono avere un vincolo di destinazione urbanistica di almeno 15 anni.
Per noi di COPAGRI Nord Sardegna, va bene quanto disposto all’Art. 14 Banca della Terra, cioè l’inventario delle terre sia pubbliche che private, abbandonate incolte e sottoutilizzate da riassegnare all’imprenditoria agricola con particolare riferimento ai giovani, qui pensiamo alle terre di Surigheddu e Mamuntanas di cui siamo contrari alla loro vendita, convinti si possano affidare a giovani agricoltori dovutamente formati e indirizzati.
Passiamo ora alle osservazioni, cui chiediamo formali modifiche.
ART. 79 obiettivi della pianificazione degli ambiti rurali.
– Il coma 1 lettera E si chiede di stralciarlo in quanto non si può limitare la proprietà privata, vietando il frazionamento, perché è anticostituzionale.
– Il comma 2 lettera E , vi è la necessità di indicare in Legge lo strumento giuridico, necessario al miglioramento igienico sanitario degli edifici in aree agricole adibiti a usi non agricoli ( tutto l’agro Sassarese)
ART. 81 Interventi ammessi negli edifici esistenti all’interno dell’ambito rurale
– Comma 1 lettera H si chiede la modifica, perché non si può limitare temporaneamente ( se un imprenditore agricolo non ha intonacato la stalla, non può, se non dispone delle risorse economiche necessarie, provvedere entro 36 mesi a fare il lavoro, non è costituzionale.
– Comma 2 si chiede di specificare meglio il concetto “ a carico del richiedente”. Esempio: se un gruppo di agricoltori si collegano, ad esempio alla pubblica rete fognaria e hanno pagato gli oneri di urbanizzazione, l’eventuale intervento per le infrastrutture deve essere anche pubblico.
Art. 82 Insediamenti storici e consolidati ed edificato residenziali diffuso
– Comma 5 si evidenzia che parrebbe contradirsi con l’ART 81 comma 2. Inoltre in caso di impianto depurativo e rete pubblica specificare che è consentito il collegamento.
Art.84 Nuovi edifici a destinazione residenziale all’interno dell’ambito rurale
– Il comma 1 è di grande apertura, trovandoci favorevoli
– Comma 2 lettera c fa riferimento al RLS ( Reddito Lordo Standard) che nel caso di alcune colture , risulta praticamente impossibile edificare, il caso dell’oliveto ove sono necessari 14 Ha
– Il comma 5 lettera A si chiede di modificare in 15 anni al posto dei 10 anni previsti
Art.85 Edifici strumentali alla produzione agricola
– comma 7 siamo molto favorevoli a tale norma, che finalmente sana una ingiustizia del PPR, permettendo di edificare locali strumentali di 30 mq in 1 Ettaro e 60 mq per fondi superiori a 10 Ettari
– Comma 11 lettera A e B siamo favorevoli alla norma indicata, sono sempre consentiti manufatti ad uso agricolo temporanei , la cui durata è riferita al ciclo produttivo.
Art. 86 Interventi edilizi per Turismo rurale
– Comma 1 lettera F siamo favorevoli alla premialità del 20% del volume originario sugli edifici esistenti e non più necessari all’attività agricola, in questo contesto si può configurare l’azienda regionale di Surigheddu.
Art. 87 Interventi edilizi per il turismo sostenibile all’interno dell’ambito rurale.
– Comma 1 dopo la parola pubblica si chiede di aggiungere la parola “ e privata”.
Art. 109 Piano del Parco e piano delle riserve naturali
– Comma 4 aggiungere dopo la parola “ contigue” le parole “ massimo 300 metri dal limite del parco”. Vi è la necessità di indicare in modo preciso una distanza, perché altrimenti “l’area detta cuscinetto” potrebbe interpretarsi anche in 7.000 metri. Creando enormi problemi agli agricoltori adiacenti alle aree parco.
– Comma 9 dopo la parola “ soggetti competenti” aggiungere le parole “ portatori di interesse collettivo ai sensi della L.241/90 e ss.mm.ii e associazioni di produttori riconosciute”.
– Comma 16 3 rigo, dopo la parola “paesaggio” si chiede di stralciare il periodo “ all’organismo gestore del parco può essere attribuita la delega all’ esercizio delle competenze in materia di tutela del paesaggio, finalizzata al rilascio dei provvedimenti di cui agli articoli 146 e 167 del decreto legislativo n’42 del 2004”
La delega può essere solo comunale o regionale, la competenza paesaggistica è solo di tali uffici. Il parco per legge ha solo competenze ambientali riconosciute proprio dal DL 42/2004 (codice Urbani)
Art. A 7 Parametri urbanistico edilizi per gli edifici in ambito rurale
– Comma 1 aggiungere lettera C “ sono consentiti edifici adibiti al solo scopo di centro ingrasso Vitelli in ambito rurale, anche senza terra e senza il vincolo di autoapprovvigionamento in misura non inferiore al 50 per cento della sostanza secca degli alimenti consumati”
– Comma 7 lettera B al punto 2 il parametro 0,20 mq a capo si chiede di modificarlo “ in 0,40 mq a capo”
– Comma 7 lettera B al punto 3 il parametro 0,70 mq a capo, si chiede di modificarlo “ in 1,00 mq a capo”
Il riferimento al RLS ( Reddito Lordo Standard ) stabilito in minimo 15.000 euro, inteso alla tabella delle produzioni Standard del PSR 2014/2020 di cui all’Art. 19, paragrafo 4 del Reg. UE n’ 1.304/13 prima di prenderlo in considerazione nella presente Legge, chiediamo la sua revisione, in quanto lo riteniamo datato e no adeguato alla realtà produttiva odierna. A titolo esemplificativo portiamo alcuni esempi:
Tabella Produzioni Standard PSR 2014/2020
Rubrica D10 coltura PATATA reddito per 1 ettaro €. 8.500
Rubrica 04B coltura UVA da vino comune per 1 ettaro €. 8.833
Si capisce che non c’è corrispondenza nella realtà odierna, così come:
Rubrica G03B coltura OLIVETO per olive da olio per 1 ettaro €. 1090 inadeguato basso
Rubrica J12 SCROFE da riproduzione per capo €. 2.121 parametro alto ( bastano 7 scrofe per raggiungere i 15.000 euro previsti per poter edificare).
In conclusione, come COPAGRI del Nord Sardegna, vogliamo proporre al Legislatore Regionale, l’inserimento di un Articolo che riguarda l’Agricoltura Sociale, argomento sentito e di grande interesse Nazionale, cui vorremo che anche la Sardegna si attivi . Proponiamo un dettagliato articolo, che riguarda la parte urbanistica sull’utilizzo degli immobili, per le attività di agricoltura sociale.
“Disposizioni in materia di agricoltura sociale”
ART. 112/BIS La Regione Sardegna , in armonia con gli indirizzi di politica agricola dell’Unione europea e con il proprio Statuto, nel rispetto dei principi previsti dall’articolo 117, secondo comma, lettera m), della Costituzione e in accordo con i principi della legge 18 agosto 2015, n. 141 (Disposizioni in materia di agricoltura sociale), sostiene l’agricoltura e lo sviluppo rurale mediante la diversificazione delle attività agricole in agricoltura sociale.
Utilizzo degli immobili per le attività di agricoltura sociale
1. Possono essere utilizzati per le finalità delle presenti disposizioni i fabbricati o le porzioni di fabbricati rurali già esistenti nel fondo alla data di entrata in vigore della presente legge, destinati dagli imprenditori agricoli all’esercizio delle attività di agricoltura sociale.
2. I fabbricati o le porzioni di fabbricati rurali di cui al comma 1, destinati all’esercizio delle attività di agricoltura sociale, mantengono a tutti gli effetti, ai sensi di quanto previsto dall’articolo 5 della I. 141/2015, il riconoscimento della ruralità, nel rispetto delle previsioni degli strumenti urbanistici.
3. Possono essere effettuati interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, di restauro e di risanamento conservativo e di ristrutturazione per il recupero del patrimonio edilizio esistente, finalizzati alle attività di agricoltura sociale, nel rispetto delle disposizioni delle leggi regionali e degli strumenti urbanistici vigenti.
4. Gli interventi di cui al comma 3 consistono nell’ampliamento dei volumi esistenti per la realizzazione di locali tecnici, servizi igienici, centrali termiche e per l’adeguamento dei vani e dei percorsi alla normativa relativa all’abbattimento delle barriere architettoniche.
5. Il recupero, il restauro e l’ampliamento devono essere eseguiti nel rispetto delle caratteristiche architettoniche degli edifici esistenti e delle caratteristiche delle zone interessate e in conformità al Piano paesaggistico regionale (PPR) e della presente Legge regionale
Sassari li 25 Maggio 2018
Copagri Territoriale Sassari Olbia TempioCOPAGRI VILLANOVA 2

La “tecnica elettorale” per gonzi sancisce la cosiddetta rivoluzione delle Mini-Imu. L’ ittirese quando si candida alle regionali ne sa una più del diavolo !

<<Eeittè… se non la paga il nostro Sindaco, manco io la pago questa tassa sulla prima casa. Che poi era di mio padre e del padre di mio padre !>> grida Tiu loddur’Imbrossina mentre il barbiere, a fatica, cerca di tagliargli i folti ed untuosi capelli bianchi. <<  Ambè, sièggai mì, mancu deo  nde pago !>> solidarizza Don Passizza e Carca con in mano la paginata della Nuova che riporta l’ intervista al Sindaco di Ittiri, Dott. Antonio Luigi Orani, candidato (che sia un caso ?) alle imminenti elezioni regionali del 16 febbraio.  << voglio vedere se lo denunciano per incitamento alla disobbedienza  delle tasse ! >> esordisce preoccupato Barore lu Magnone di fede piddìna, forse la tessera di partito più antica nell’ ambito dei comuni dell’area del Coros. La “rivoluzione della mini imu”, così è stata battezzata dagli elettori d’ Ittiri, nasce dalla pubblicazione sul sito del Comune di quel simpaticissimo quanto strumentale comunicato del Sindaco il quale, dopo aver aumentato, crediamo con le lacrime agli occhi nonostante l’ opposizione di Giacomo Zara e di Angela Desole che, ricordiamolo,  sostenevano non un aumento ma un abbassamento dell’ aliquota se veramente si voleva fare gli interessi degli ittiresi, spalleggiato dalla sua maggioranza (quelli che oggi gridano e sbraitano contro il Governo retto dai loro compagnucci di partito ai quali hanno sempre assicurato voti e potere) ha confermato l’ aliquota dello scorso anno. Insomma per gli ittiresi, che lo voteranno certamente numerosissimi nonostante le malefatte sull’ Imu e su quell’altra tassassina locale nota come Irpef comunale, anziché rispettare l’ aliquota dal 4 per mille, prevista dallo Stato, ha confermato il  4,5 per mille. Tutto per rimpinguare, dicono loro, le casse comunali. Il nostro si traveste dunque da provetto Sancio Panza, solo per questa occasione che lo vede impegnato a fare gli… “interessi della gente”, per poi tornare a vestirsi da Don Rodrigo, e dà il via alla sua personalissima quanto discutibilissima rivolta alla ricerca di voti. L’ argomento riguarda anche la mini imu.  “La rivolta di Orani”, come viene definita dal giornalone, riguarda il suo rifiuto, e lo fa capire a chiare lettere al Volgo ittirese dichiarando: «Non pagherò la tassa» ! Minghiaaaa ! direbbe quel famoso boss Don Tonin O’rina dè s’ Iscala è s’ Ainu !  «Io non verserò la mini- Imu al Comune, ma la darò in beneficenza e auspico che altri seguano il mio esempio». Ha detto a chiarissime lettere che non verserà la mini- Imu al Comune. Si, proprio così ha detto il Sindaco del Comune di Ittiri. Si quello che ha aumentato l’ aliquota della prima casa agli ittiresi. Non ancora soddisfatto ha dichiarato al mondo intero – magari lo sente anche Letta e se ne compiace – che “la darò” in beneficenza (cosa darà in beneficenza ?)  auspicando che tantissimi altri cittadini-elettori seguano il suo esempio educativo.

Non so se questa possa essere definita una “protesta clamorosa”, so solo che quando altri politici e amministratori hanno dichiarato che non avrebbero pagato le tasse, loro ed il partito, sono subito insorti accusando di alto tradimento i fedifraghi. Questa cagata pazzesca invece diventa come per incanto “Protesta Clamorosa”!

Pubblicchiamo, per farvene partecipi, ampi stralci della lettera pubblicata sul sito del nostro comune nella speranza che ne comprendiate la fortissima contraddizione contenuta in alcuni passaggi : “ La mini IMU – recita il comunicato – ovvero il pagamento da parte dei contribuenti del 40% della differenza tra aliquota base IMU per la prima casa e aliquota adottata dal Comune di residenza (cioè l’aliquota decisa da questa giunta comunale…ndc), è un pasticcio degno della peggior tradizione di un’Italia male amministrata (sic!) come da tempo non si aveva occasione di vedere”. 

Attacca poi : “Un anno, il 2013, trascorso all’insegna della peggiore incertezza possibile in materia di leggi che regolano i tributi e le imposte comunali; nel quale sino al 15 dicembre si potevano ancora cambiare le carte in tavola, sia rispetto alla tassa sui rifiuti ( TARES o TARSU) e sia all’imposta comunale sugli immobili (IMU ex ICI), e nel quale di conseguenza i bilanci di previsione si potevano paradossalmente approvare sino al 30 novembre. Un anno che non si poteva concludere in un modo più bizzarro, confusionario e penalizzante per i contribuenti. L’imposizione del pagamento di una quota della differenza tra aliquota base e aliquota applicata dai comuni per la prima casa. Ricordiamo che l’impegno dello Stato, mantenuto, come si è visto, con grande difficoltà, era quello di rifondere integralmente i Comuni dell’IMU prima casa che avrebbero dovuto incassare se questa fosse rimasta. Ora, tale impegno è stato all’ultimo minuto disatteso per venire incontro ai Comuni furbi che avevano aumentato l’aliquota, mentre il nostro Comune la mantiene inalterata da parecchi anni,  e si è pensato bene di caricare un ulteriore balzello sui poveri contribuenti, come se questi ultimi non fossero già gravati da un peso ormai insostenibile di imposte e tributi. L’ulteriore paradosso che si potrebbe verificare è quello che questa sorta di conguaglio in molti casi potrebbe non essere dovuto, in quanto inferiore alla cifra minima dovuta, per cui il contribuente si potrebbe veder costretto a pagare un CAF o un consulente per fare il calcolo, per poi, per l’appunto appurare di non dovere alcunché.” Infine il colpo da maestro : “Il Comune non può assumere con atti concreti una posizione che sia difforme dalla legge. Io personalmente non verserò la mini IMU al Comune, ma la darò in beneficienza e auspico che altri seguano il mio esempio. Per chi fosse interessato l’ufficio tributi è comunque a disposizione per effettuare il calcolo.” Così parlò il Dott. Orani Antonio Luigi, candidato  alle elezioni del 16 febbraio 2014 con il PD.

La protesta avrebbe avuto un senso ed un diverso sapore, di carattere sociale e soprattutto politico se, ed anche i bambinelli si sono accorti della furbata, fosse stata cavalcata prima di quel fatidico Consiglio Comunale dove, su richiesta di Antonio Sau assessore al bilancio, veniva deciso il mantenimento dell’ aliquota al 4,5 per mille rispetto al 4 imposto dal Governo. Come dicevamo a nulla sono valse le proteste dei consiglieri Desole e Zara che invocavano una maggiore attenzione ai bisogni della cittadinanza già abbondantemente sotto pressione dalle tasse e dalla disoccupazione in continuo aumento. Per chi non lo avesse ancora capito è la solita politichetta per gonzi e per tutti gli intruppati.

<< Eiè, canta canta Totò, su feudatariu enidi elettu ! a sa faccia de so bittireoso. E chie nò cherede chi crèbede !”

Amen.

 

 

Villaggi tra le parti di Itiri Cannedu : TURIGHE

TURIGHE
Di Mario Careddu

9) Turighe – Antico villaggio di origine medioevale che faceva parte del giudicato di Torres, incluso nella curatoria del Coros. Era ubicato nelle campagne di Ittiri. Fin dagli inizi del secolo XIII era pervenuto ai Malaspina, con tutto il Coros, in seguito a un matrimonio. Dopo l’estinzione della famiglia giudicale, fu incluso nel piccolo stato che essi for- marono e per il quale subito dopo la conquista aragonese prestarono omaggio al re d’Aragona. Il villaggio entro` cos`ı a far parte del Regnum Sardiniae, ma i Malaspina presero parte alla prima delle ribellioni dei Doria e Turighe sub`ı gravi danni. Tuttavia continuo` a restare in loro possesso. Solo nel 1353 fu sequestrato e passo` nelle mani del re; poco dopo fu gravemente danneg- giato dalla prima guerra tra Mariano IV e Pietro IV. Nei decenni successivi sub`ı nuove gravi devastazioni e fu occupato dalle truppe arborensi. Prima della fine del secolo XIV era completamente spopolato.

Villaggi tra le parti di Itiri Cannedu : PAULIS

PAULIS
Di Mario Careddu

8) Paulis – Antico villaggio di origine medioevale che faceva parte del giudicato di Torres, compreso nella curatoria di Coros. Era situato tra Ittiri e Uri nei pressi dell’abbazia di Santa Maria di Paulis. Si trattava di un piccolo centro, probabilmente sviluppatosi sotto l’influenza dell’attivita` dell’abbazia. Nel secolo XII entro` a far parte dei territori passati ai Malaspina per matrimonio. In seguito questi ultimi, quando si estinse la dinastia giudicale di Torres, lo inclusero nel loro piccolo stato. Avendo essi prestato omaggio al re d’Aragona, dopo la conquista il villaggio entro` a far parte del Regnum Sardiniae; quando, pero`, nel 1325 i Malaspina si schierarono a fianco dei Doria che si erano ribellati, il villaggio fu investito dalle operazioni militari. Essi riuscirono comunque a conservarne il possesso; nel 1342 l’ultimo dei Malaspina, il marchese Giovanni, lo lascio` in eredita` al re d’Aragona Pietro IV. I suoi fratelli non accettarono la volonta` del defunto e tentarono di opporsi con le armi ai rappresentanti del re, che si erano presentati per prenderne possesso. Negli anni successivi il villaggio fu gravemente danneggiato; nel 1353 fu definitivamente sequestrato dal re e si spopolo` rapidamente.

Villaggi tra le parti di Itiri Cannedu : NURAGHE LONGU

NURAGHE LONGU
Di Mario Careddu

7) Nuraghe Longu – Antico villaggio di origine altomedioevale, posto in localita` Funtana Santu Pedru nelle campagne di Ittiri. Nel Medioevo entro` a far parte del giudicato di Torres e fu compreso nella curatoria del Coros. Era compreso nei territori che entro il secolo XII passarono per matrimonio ai Malaspina. Con l’arrivo degli Aragonesi essi dapprima giurarono fedelta` al re, facendo cos`ı entrare il villaggio nel Regnum Sardiniae, poi nel 1325 si schierarono a fianco dei Doria ribelli. Così nel 1330 il territorio fu attaccato dalle truppe di Raimondo Cardona, che lo danneggiarono gravemente; i Malaspina, comunque, riuscirono a conservarne il possesso. Nel 1342 il marchese Giovanni, cui il villaggio apparteneva, morì lasciandone erede Pietro IV d’Aragona. I fratelli del defunto non accet- tarono la sua volonta` e si ribellarono nuovamente. Il villaggio fu quindi coinvolto in una drammatica situazione di tensione unitamente agli altri territori appartenenti ai Malaspina e comincio` a spopolarsi. Quando nel 1353 il territorio fu definitivamente sequestrato agli antichi signori, Nuraghe Longu era ormai quasi deserto: e nel corso dei decenni successivi, a causa delle guerre tra Aragona e Arborea, scomparve.

Villaggi tra le parti di Itiri Cannedu : CURTUJANA

CURTUJANA
Di Mario Careddu

6) Curtujana – Antico villaggio di origine medioevale che faceva parte del giudicato di Torres, compreso nella curatoria di Coros. Sorgeva nelle campagne di Ittiri. Era incluso nei territori che agli inizi
del XII erano passati nelle mani dei Malaspina come conseguenza di un fortunato matrimonio. Quando si estinse la famiglia dei giu- dici di Torres essi lo inclusero nel loro piccolo stato, governandolo con senso di giustizia e instaurando un buon rapporto con i vassalli. Quando nel 1323 ebbe inizio la conquista aragonese e i Malaspina prestaron o omaggio al re d’Aragona, Curtajana entro` a far parte del Regnum Sardiniae. La loro sottomissione pero` fu di breve durata: infatti nel 1325, quando i Doria si ribellarono, si schierarono con loro e presero le armi contro gli Aragonesi; cos`ı nel 1330 il villaggio fu assalito dalle truppe di Raimondo Cardona e subì gravi danni. Negli anni successivi comincio` a decadere e a spopolarsi, ma continuo` a rimanere in possesso dei Malaspina fino al 1343, anno in cui il marchese Giovanni, morendo senza eredi, lo lascio` in eredita` con tutto quanto possedeva a Pietro IV d’Aragona. I fratelli del defunto, irritati, tentarono di resistere con le armi: il villaggio cadde nel caos e nel 1353 fu definitivamente sequestrato ai suoi antichi signori . Scoppiata la prima guerra tra Arborea e Aragona il villaggio fu nuovamente teatro di operazioni militari e nel 1365 fu occupato dalle truppe arborensi. Negli anni successivi era quasi completamente spopolato quando nel 1372, provocatoriamente, fu concesso in feudo dal re d’Aragona a Giordano de Toulon. In effetti il villaggio continuo` a rimanere occupato dalle truppe giudicali e si spopolo` completamente entro la fine del secolo XIV.

Villaggi tra le parti di Ittiri : CUNUCLA

CUNUCLA
Di Mario Careddu

5) Cunucla – Antico villaggio di origine medioevale che faceva parte del giudicato di Torres, compreso nella curatoria del Coros. Sorgeva nella valle del Cuga a breve distanza da Ittiri. Probabilmente
nel corso del secolo XII, in seguito a un matrimonio, il villaggio era pervenuto ai Malaspina, che lo compresero nello stato feudale che formarono unificando tutti i loro possedimenti in Sardegna. Essi avevano un buon rapporto con i vassalli, la cui comunita` continuo` a conservare i suoi majores. In seguito i Malaspina si dichiararono vassalli del re d’Aragona, e così, almeno formalmente, Cunucla entro` a far parte del Regnum Sardiniae. Gli stessi marchesi si schierarono con i Doria quando questi ultimi nel 1325 si ribellarono ai nuovi venuti, per cui il villaggio nel 1330 fu attaccato da Raimondo Cardona e gravemente devastato. I Malaspina, pero`, non si piegarono e il villaggio continuo` a rimanere in loro possesso; nel 1339 pervenne nelle mani del marchese Giovanni che pero` morì nel 1342 lasciando erede il re Pietro IV. I fratelli non accettarono la sua decisione e cercarono di far valere i propri diritti resistendo con le armi ai funzionari aragonesi; Cunucla cadde nel caos e fu nuovamente devastato. Allora il re, per porre fine alla situazione, ne investì il marchese Federico al quale pero`, quando nel 1353 scoppio` la prima guerra tra Pietro IV e Mariano IV, fu definitivamente sequestrato. In seguito a questi eventi (e forse anche alla peste del 1348) si spopolo` nel giro di pochi anni.

Villaggi tra le parti di Itiri Cannedu : CUGA

CUGA
Di mario careddu

4) Cuga – Antico villaggio di origini medioevali che faceva parte del giudicato di Torres, compreso nella curatoria del Coros. Sorgeva a poca distanza da Ittiri lungo le rive del rio omonimo. Probabilmente
nel corso del secolo XII, in seguito a un matrimonio, il territorio era pervenuto alla famiglia Malaspina. Dopo l’estinzione della famiglia giudicale essi compresero il villaggio nello stato feudale che andavano formando in Sardegna. I Malaspina amministravano i loro possedimenti congiuntamente servendosi come punti di riferimento di Bosa e del castello di Osilo, da cui Cuga fu fatta dipendere. Essi avevano un buon rapporto con i vassalli, che continuarono a conservare le loro magistrature. In seguito i Malaspina si dichiararono vassalli del re d’Aragona, per cui, almeno formalmente, Cuga entro` a far parte del Regnum Sardiniae. Poco dopo, pero` , essi si schierarono con i Doria , sicche´ , quando questi ultimi nel 1325 si ribellarono, il villaggio fu investito dalla guerra. Nel 1330 fu attaccato da Raimondo Cardona e gravemente danneggiato. Tuttavia continuo` a rimanere in possesso degli antichi signori, e nel 1339 per venne nelle mani del marchese Giovanni, che morì nel 1342 comprendendo Cuga nei territori lasciati in eredita` al re Pietro IV. I fratelli del defunto non accettarono la sua decisione e cercarono di far valere i propri diritti resistendo con le armi ai funzionari aragonesi; il villaggio cadde nel caos e fu nuovamente devastato, si spopolo` e scomparve nel giro di pochi anni. Il territorio rimase deserto nei secoli successivi fino a che, nei primi decenni del Novecento, la valle del rio Cuga non fu sbarrata con una diga alta 42 m, dando luogo a un lago capace di contenere 25 000 000 di m3 d’acqua, che in seguito fu collegato ad altri bacini per contribuire all’irrigazione delle campagne della Nurra.

Villaggi tra le parti di Itiri Cannedu : CORAMAS

CORAMAS
Di Mario Careddu

3) Coramas – Antico villaggio fondato in periodo romano in prossimita` di Ittiri. Nel Medioevo faceva parte del giudicato di Torres, compreso nella curatoria del Coros. Si sviluppo` da una domo dipendente
dal monastero cistercense di Nostra Signora di Coros. Agli inizi del Duecento entro` a far parte dei territori che i Malaspina ricevettero in seguito a un matrimonio. I Malaspina amministravano i loro possedimenti collegialmente, servendosi come punti di riferimento di Bosa e del castello di Osilo, e avevano un buon rapporto con i vassalli, le cui comunita` conservarono le loro magistrature. Estinta la dinastia dei giudici di Torres, essi inclusero il villaggio nello stato che avevano formato, ma pochi anni dopo i suoi abitanti cominciarono a diminuire e in poco tempo fu abbandonato completamente.

Villaggi tra le parti di Itiri Cannedu : CANNEDU

CANNEDU
Di Mario careddu

2) Cannedu – Antico villaggio di origine medioevale che faceva parte del giudicato di Torres, compreso nella curatoria del Coros. Sorgeva non lontano dall’abitato attuale di Ittiri. Era incluso nei territor
i che agli inizi del secolo XII passarono ai Malaspina per matrimonio. Quando si estinse la famiglia dei giudici di Torres i Malaspina lo inclusero nel loro piccolo stato governandolo con senso di giustizia e instaurando un buon rapporto con i loro vassalli. Quando nel 1323 l’infante Alfonso giunse in Sardegna, essi gli prestarono omaggio e così Cannedu entro` a far parte del Regnum Sardiniae. La loro sottomissione, pero`, fu di breve durata, perche´ nel 1325, quando i Doria si ribellarono, si schierarono con loro e presero le armi contro gli Aragonesi. Così nel 1330 il villaggio fu assalito dalle truppe di Raimondo Cardona e subì gravi danni. Negli anni successivi comincio` a decadere e a spopolarsi, ma continuo` a rimanere in possesso dei Malaspina fino al 1343, anno in cui il marchese Giovanni, morendo senza eredi, lo lascio` in eredita` con tutto quanto possedeva a Pietro IV d’Aragona. I fratelli del defunto, irritati, tentarono di resistere con le armi. Il villaggio cadde nel caos e nel 1353 fu definitivamente sequestrato ai suoi antichi signori. Poco dopo, scoppiata la prima guerra tra Arborea e Aragona, fu nuovamente teatro di operazioni militari e si spopolo` completamente.

Villaggi tra le parti di Itiri Cannedu : ALTASAR

ALTASAR
Di Mario Careddu
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1) Altasar – Antico villaggio del giudicato di Torres compreso nella curatoria di Coros. Secondo alcuni sorgeva in prossimita` dell’attuale abitato di Ittiri. Sue notizie compaiono per la prima volta agli inizi del secolo XII e quando fu celebrato il matrimonio di Corrado Malaspina, figlio del capostipite del ramo dello Spino Fiorito, con Urrea, sconosciuta nobildonna sarda, Altasar entro` con tutto il territorio del Coros a far parte della dote di lei, passando così in mano ai Malaspina. Corrado e Urrea non ebbero figli, sicche´ entro il 1221 il loro patrimonio sardo passo` ai cugini del ramo dello Spino Secco. Nei decenni successivi Altasar passo` spesso da uno all’altro rappresentante di questo ramo, che dopo l’estinzione della dinastia giudi- cale di Torres aveva costituito un piccolo stato feudale. Dopo la conquista aragonese, compreso nel feudo che era stato riconosciuto ai Malaspina, fece parte del Regnum Sardiniae; di fatto pero` i Malaspina continuarono a considerarsi sovrani del territorio e quando nel 1325 scoppio` la rivolta dei Doria essi vi aderirono, per cui nel 1330 il loro territorio fu invaso dalle truppe di Raimondo Cardona. Il paese divenne teatro delle operazioni militari e comincio` a spopolarsi. Quando nel 1343 il marchese Giovanni Malaspina morì lasciando erede Pietro IV, A. passò almeno formalmente nel patrimonio reale; di fatto continuò a essere posseduto dai fratelli del defunto in un clima di crescenti tensioni fino al al 1353, anno in cui tutti i loro possedimenti furono sequestrati. In seguito il villaggio fu danneggiato nel corso delle guerre tra Aragona e Arborea e si spopolò completamente dopo il 1370.

La dipartita di Farinèlli Artùro, il cronista più odiato specialista di politica nera che più nera non si può.

Cari lettori è con grande commozione, e lacrima di ordinanza sull’ occhio sinistro, che vi informo che questa mattina ci ha lasciato in “branca di fieno”, come si suol dire in questi casi tristi e luttuosi, il nostro migliore cronista d’ assalto. Era il più preparato fra tutti noi. Allievo di Tontanelli e Gravaglio, figlioccio di Celtri ed il preferito della telegiornalista Bruber, aveva aderito alla nostra organizzazione Bloggistica con grande entusiasmo. Aveva aperto una pagina su Facebook ed aveva chiesto l’ adesione a vari gruppi di discussione. L’ ultimo in ordine di tempo quello che si dedicava alla raccontazione della storia di Ittiri (prov. Sassari) attraverso scritti rigorosamente in lingua Sarda con le inflessioni della città loguderese. E’ stato trafitto, a tradimento, da una sequenza di “bla, bla, bla, bla” appuntite ad opera di un signore, non meglio identificato ma che, visti i risultati, è evidentemente molto potente in quella cittadina tanto da costringere l’ amministratore di quel gruppo a cancellarlo immediatamente ! Lascia il gatto Matteo ed il canarino Frùfrù. Vi presentiamo il suo ultimo pezzo.
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Sono il Fake Arturo Farinelli.
Vorrei poter dire, sinceramente, che mi dispiace se ho arrecato disagio all’ ideatore del gruppo Ammentos de Ittiri e se alcuni commenti, a corredo ed accompagnamento ed in risposta ad altri commenti ben più offensivi, sono stati fraintesi. Naturalmente non ritiro neanche una virgola di quello che è stato scritto perchè ritengo non sia offensivo per nessuno. Ricordate ?
E’ iniziato subito dopo la sequenza dei “bla, bla, bla, bla”.
Non ricordate ? E successivamente la “minaccia”, la “intimidazione”. Perlomeno così sono sembrate anche ad altri commentatori. Ora, accettando in pieno la “punizione” inflittami dall’ Amministratore (con il quale avrò modo di scusarmi di persona spiegandone i motivi), non mi resta altro da fare che darvi un sofferto addio (sì perchè congelerò il Fake Farinelli per sempre) ma prima….prima permettetemi di lanciare questa intervista ad un celebrissimo luminare, fine intellettuale, studioso arguto e filosofo moderno. Addio a tutti !
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Questo è il testo dell’ Amministratore del Gruppo:

Ammentos de ittiri
A tutti gli iscritti di Ammentos de Ittiri.
Due anni e mezzo di attività, piu’ di 1400 membri iscritti, 1800 foto caricate e documentate sono cifre sicuramente molto importanti. Per questo non posso che ringraziarvi, onestamente non avrei mai pensato che Ammentos potesse raggiungere queste cifre.
Preso atto di questo, ho notato che in quest’ultimo periodo qualcuno approfitta di questo gruppo a scopi puramente personali, ovviamente molto lontani dallo spirito per il quale Ammentos esiste. Ricordo a questo “qualcuno” che dovrebbe: evitare per cortesia di usare argomenti un po troppo politici, evitare il rimando a “blog di terze parti” per fini pubblicitari (non amo le marchette), evitare di parlare un po troppo di tizio caio o sempronio..e soprattutto se lo fa con un profilo falso.
Morale: ..se “qualcuno” vuole stare in questo gruppo per contribuire alla sua crescita è ben accetto altrimenti “a carrela”.
Vi saluto tutti.
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Il Parere del Prof. Artemisio Fortis
Docente Ordinario di Sofismi ed Eufemismi
dell’ esegetica Composita con
Scappellamento a sinistra

Domanda : Professore secondo la sua esperienza e studio è stata una buona idea quella di estremizzare così tanto una serie di post pubblicati su Facebook ?
Risposta : Bisognava rispettare l’ esigenza, manifestata al momento della registrazione nel network, di anonimato. E in tale anonimato poter navigare ed esprimere liberamente la propria opinione e, se in contrapposizione ai cosiddetti “poteri forti locali”, tanto meglio mantenendo però un tono ed un comportamento entro i limiti imposti dalla buona educazione.

D. Dalla sua analisi dei vari post pubblicati e dal fuggi fuggi che si è venuto a creare alla lettura del botta e risposta cosa ha capito ?

R. Si è potuto vedere sin da subito che cerchi meschini “pidocchi”, mi perdoni questo accostamento ma non vi sono altre creature in natura che siano così rappresentative, che nella società civile si presentano in veste di “sinceramente democratici”, e che si dicono i tenutari della trasparenza e correttezza (escludendo da questo l’ amministratore del gruppo che, poveretto, ha subito forti pressioni) hanno costretto, chi poteva, a far pagare pegno perché il fake Farinelli non si era schierato dalla parte dei “giusti”.

D. Lei cita i “Giusti”, ma chi sono ? E’ possibile che in questa ridente e ricca cittadina vi siano gruppi organizzati di questo tipo ?

R. Caro lei, i “Giusti”! Qui ad Ittiri di giusti che più giusti non si potrebbe ce ne sono ! Dei veri campioni con il botto della società civile, come la intendono loro naturalmente. Sono delle star riconosciute dal circolo della società civile “cannediana”, mondani ma non frivoli, pensosi ma non tediosi e comunque circonfusi dalla luminiscenza della loro aureola di “giusti” che immancabilmente inalberano assieme alla puzzetta sotto al naso accompagnata da un “lei non sa chi sono io” !

D. Quindi ?

R. Quindi i naviganti di facebook e tutti gli aderenti a quel gruppo ben ideato perderanno la possibilità di apprendere alcune cosette importanti che, sotto il profilo storico e sociale, ha una sua grande importanza. Del resto non si può costringere un gruppo, non ancora pronto all’ ascolto, di ascoltare obbligatoriamente. L’ amministratore, forte delle sue prerogative, ha applicato la regola. Che deve essere rispettata, anche se è errata secondo il mio punto di vista di studioso e di docente.

D. In quale università tiene le lezioni ?

R. Quella della Street Park of Remembrance di Wellingbrowm a Iteri de Canedo.

Fake Arturo Farinelli alias…………. ??

Salve a tutti!

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Waddaleaksitery sarà una copia esatta, nelle metodologie e nella strategia ed obiettivo finale, di altri network e blog di denuncia. Sarà questo blog una cassa di risonanza per tutti  coloro che hanno da dire qualcosa di importante e di interesse generale. Cercheremo di essere costantemente aggiornati  su quanto accade nel mondo e sarà compito nostro darvene puntuale e corretta informazione. La novità di questo luogo libero di incontro e di veicolazione di idee consiste nel fatto che a dare le notizie e le denunce potrete essere tutti voi. Potrete partecipare a completare le notizie inviandoci i vostri suggerimenti e le vostre indicazioni, naturalmente verificabili, su tutti gli argomenti di interesse generale o puramente localistico. Avremo cura di darne ampia divulgazione ed informazione.

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